Taiwan si prepara ad abolire il divieto di importazione, probabilmente verso fine Febbraio, sui prodotti di Fukushima ed altre prefetture, imposti dopo il disastro nucleare avvenuto del 2011, affermano le fonti governative.
La manovra si collega all’intenzione del Presidente Tsai Ing-wen di ricevere un ulteriore spinta da parte di Tokyo nelle trattative per l’ingresso di Taipei nel Trans-Pacific Partnership free trade agreement.

Un passo avanti per l’ingresso nel mercato del Pacifico
Tsai dichiara su Facebook l’interesse di integrare ancor di più il Taiwan nel sistema economico e commerciale internazionale. L’ingresso nel TPP permetterebbe di allacciare rapporti più solidi con gli 11 stati membri.
Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Vietnam e Stati Uniti.
Nella conferenza il portavoce Lo Ping-cheng ha dichiarato che modificheranno il divieto basandosi ragionevolmente sui dati scientifici. Si applicheranno comunque misure di sicurezza più severe degli standard globali, per mantenere sempre un alto livello di sicurezza sul cibo importato.
Il Giappone accoglie l’annuncio, affermando come esso sia un grande passo verso l’annullamento totale delle limitazioni sulla merce importata. Un forte contributo agli sforzi di ricostruzione delle zone colpite dal disastro.
Il divieto si applicava a tutte le merci alimentari, esclusi gli alcolici, prodotte a Fukushima e nelle altre 4 prefetture limitrofe. Ibaraki, Gunma, Chiba e Tochigi.
Ma entro febbraio la manovra abolirà quasi tutte le restrizioni, ad eccezione di alcuni prodotti come ad esempio i funghi e la carne selvatica.
Tutte le merci dovranno comunque avere passato degli esami specifici per confermare l’assenza di effetti radioattivi la zona di provenienza.
Nel Marzo 2011, il disastroso terremoto con conseguente tsunami mise in ginocchio il Giappone su tutti i fronti, compreso quello commerciale. 55 paesi infatti introdussero forti misure di sicurezza sulle merci d’importazione dalle zone di Fukushima. Oggi, dopo più di 10 anni, la maggior parte dei paesi ha annullato le restrizioni, e questa volta sarà il turno del Taiwan.