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tipi di frittura

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Con katsu, in cucina, ci si riferisce alla frittura in stile occidentale di carne quale ad esempio maiale o manzo. Deriva dal termine cutlet, ed è in parole povere analoga alla frittura furai.
Il più diffuso è il tonkatsu, a base di maiale servito tradizionalmente con del cavolo cappuccio tagliato finissimo.

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Il suage è un metodo di frittura che non prevede l’uso di pastella o di altro: l’ingrediente viene direttamente cotto nell’olio.
Si utilizza principalmente con verdure come melanzane o zucca, anche per valorizzarne l’aspetto.

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Derivato dall’inglese fry, è la classica frittura all’occidentale in cui si utilizza, oltre alla pastella, il pangrattato. Quest’ultimo di norma è quello in stile giapponese chiamato panko, più grossolano.
Principalmente è di verdure o di pesce, di cui quello più apprezzato è l’aji-fry, del piccolo pesce azzurro aji. Differisce solo per il nome dal katsu, che è lo stesso procedimento ma applicato alla carne (maiale, manzo, ecc.)

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Uno stile di frittura in cui gli ingredienti vengono ricoperti da farina o fecola di patate, senza l’ausilio di uova o acqua, e poi fritti.
Solitamente di pollo, un karaage può essere anche di altre materie prime, come ad esempio di pesce o verdure.

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La tempura è uno stile di frittura in cui gli ingredienti vengono ricoperti da una pastella a base di farina o fecola di patate diluita in uova o acqua. Non si usa il pangrattato.
Quella più iconica è di gambero, ma anche quella di verdure è eccellente.

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