Durante un viaggio in Giappone è facile notare come sia quasi impossibile imbattersi in una persona sovrappeso. Escludendo i turisti, naturalmente.
Ma è effettivamente così? E se sì, quali sono i motivi che rendono la maggior parte dei giapponesi magri?

Indice

    Uno dei popoli più magri del mondo

    Dando uno sguardo ai numeri, in una ricerca del 2016 la percentuale di obesità in questo paese risulta essere del solo 4%. Una delle più basse del pianeta e quindi minore della maggior parte degli stati del Terzo Mondo, il che è un qualcosa che lascia sbalorditi.

    Immaginate agli occhi di uno statunitense, paese con una percentuale di obesità del 36% tra le più alte del mondo (noi tocchiamo il 20%), che effetto possa fare girare per le strade del Giappone d’estate.

    Sicuramente alla base di tutto ci sono le caratteristiche della dieta, ma non solo.

    Una dieta perfettamente bilanciata

    Il pasto tradizionale fonda le radici sull’ichijū-sansai, un termine che racchiude in sé tutti i principi della cultura culinaria nipponica.
    Tra questi c’è l’importanza del bilanciamento tra carboidrati, proteine e grassi. Le calorie non sono mai eccessive ed i grassi animali utilizzati sono tenuti sempre al minimo.


    Un pasto di una mensa scolastica

    Un educazione alimentare che inizia dai primi anni di vita

    Le abitudini, se prese fin da piccoli, si radicano profondamente.
    In Giappone, fin dai primi anni di asilo, i pasti a scuola devono categoricamente avere la giusta quantità di nutrienti e seguire le caratteristiche fondamentali del pasto tradizionale. E’ una cosa su cui i genitori non tollerano mancanze.

    Si può usare come esempio l’abitudine di un asilo della parte ovest di Tokyo in cui ogni pomeriggio viene esibito all’ingresso in una teca apposita il pasto che è stato servito quel giorno a pranzo ai bambini. Così facendo i genitori ogni giorno possono avere un idea di cosa hanno mangiato i loro figli quando li vengono a prendere.

    E’ chiaro come la dieta equilibrata delle scuole, che mantiene i bambini e i ragazzi giapponesi magri, avrà un effetto importante sulla loro forma fisica da adulti.


    La grande facilità di reperire pasti più o meno salutari

    Per quanto possa essa equilibrata tradizionalmente la cucina, è chiaro che nel quotidiano, specialmente tra i giovani, la maggior parte delle volte si tende a consumare un pasto veloce ed economico più che salutare.

    Mentre magari in occidente questa necessità viene eccessivamente soddisfatta dai fast food all’americana, comunque presenti anche in Giappone, qui le alternative più o meno salutari a buon mercato sono numerosissime. Si può tranquillamente trovare un locale che serve un set di gyūdon, con zuppa di miso e tsukemono, a prezzi minori di un menù di McDonald’s.

    Gli stessi convenience store, presenti ad ogni angolo di strada e aperti 24h su 24, hanno sugli scaffali un’infinità di pasti e “contorni” pronti che possono salvarti una cena in maniera abbastanza dignitosa.

    Non sono certamente l’emblema del pasto sano, ma sono giusto degli esempi che dimostrano quanto l’alternativa sia varia e di facile accessibilità.


    ichiju sansai pasto tradizionale giapponese
    Prayers of Bhimakali – Banba Mitsuo

    Piatti piccoli ma svariati che illudono

    Sia per un fatto di estetica, sia per soddisfare l’innata voglia dei giapponesi di variazione nel pasto e sia prettamente a causa dell’effettiva dimensione minuta dei piatti e delle ciotole, in linea di massima la quantità di ogni pietanza rimane sempre limitata.

    Mangiare piccole quantità di tante cose inganna (a fin di bene?) psicologicamente e fa credere di aver mangiato di più.

    C’è un detto giapponese che dice: saziati sempre fino all’80% e non avrai bisogno del medico.


    Latticini e dolci, un paragone con l’occidente

    Ci sono due elementi che contribuiscono a far restare i giapponesi magri rispetto agli occidentali su cui bisogna soffermarsi: ossia il consumo di latticini e di dolci, molto diverso da quello europeo e americano.

    I latticini, innegabilmente deliziosi ma grande fonte di grassi, sono consumati pochissimo in Giappone. I formaggi specialmente, anche per il prezzo elevato, rimangono ancora non più di uno sfizio da gustare solo quando si ha voglia di tuffarsi un po’ nella cultura italiana o francese.

    I dolci, sia giapponesi come i wagashi, sia in stile occidentale, nonostante siano prodotti e venduti tantissimo vengono consumati con molta misura. Gente che se ne abbuffa quasi non esiste.
    Nelle confezioni infatti si può notare come vengano impacchettati uno ad uno o comunque in piccole dosi proprio a testimonianza di questo.


    Uno stile di vita perennemente in movimento

    Lasciando da parte l’argomento ore lavorative, che essendo maggiori rispetto all’occidente provocano sicuramente un maggiore dispendio di energie, ci sono due fattori importanti che influenzano la quantità calorie bruciate dei giapponesi: 

    • la concezione dello sfruttamento del tempo 
    • l’idea del “se posso arrivarci a piedi (o in bicicletta) lo faccio”.

    La prima fa riferimento al fatto di come i giapponesi nel quotidiano, forse proprio perché hanno meno tempo libero o a causa della mentalità stacanovista che influenza anche i loro momenti di svago, tendono a condensare più cose da fare in un periodo di tempo relativamente minore.

    Un esempio lampante sono lo stile dei viaggi nell’amata Italia del giapponese medio: riescono a farsi Milano Venezia Firenze e Roma in meno di una settimana.
    E’ chiaro che questo moto perpetuo del loro stile di vita influenza la loro forma fisica.

    Inoltre, specialmente nelle metropoli, il camminare o l’andare in bicicletta è sempre visto come la prima opzione da considerare quando bisogna fare degli spostamenti.


    Road between skyscrapers – Matsuhita Akio

    Spostamenti lunghi a piedi per andare a lavoro

    Prendendo come esempio Tokyo, il sistema dei trasporti pubblici è organizzatissimo e estremamente diramato. Si può tranquillamente andare ovunque senza bisogno di un mezzo di trasporto proprio e quindi per andare a lavoro la maggior parte delle persone usa metro, treni o autobus.

    Di conseguenza già per arrivare alla stazione si deve percorrere un tragitto a piedi. Chi è un po’ troppo lontano usa la bicicletta. Arrivati sul treno, esclusi i più fortunati, bisogna restare in piedi ed in situazioni di grande affollamento sicuramente stancanti. Il tutto che si ripete quando si ritorna a casa.

    E’ indubbio che questo aiuti a far restare i giapponesi magri.


    In Giappone è facile restare magri senza fare troppo sacrifici

    Per concludere, una delle caratteristiche che rendono eccezionale la cultura culinaria è quella di essersi evoluta riuscendo a creare piatti ed usanze che permettono di far godere le papille gustative al massimo senza ripercussioni indesiderate sul fisico o sul portafoglio.


    Categoria: