Tra le varie rappresentazioni delle creature folkloristiche giapponesi, sicuramente quelle degli oni e delle loro maschere sono le più d’impatto.
Ma da dove nasce la tradizione di indossarle e qual’è la loro funzione? In questo articolo ve lo spiego molto velocemente.

Indice

    Cosa sono gli oni?

    Oni in un opera di Hokusai, anno 1844~47

    Gli oni sono una delle tante creature appartenenti al folklore giapponese. Sebbene la loro storia ed anche il loro significato sia molto vario e complesso, nella cultura odierna sono considerati delle creature malvagie, demoniache che simbolizzano le energie negative.

    Appaiono nell’arte, nello spettacolo, nelle tradizioni, nelle leggende, nei manga.
    Pensate che nella gesticolatura giapponese, quando si deve mimare una persona che ha assunto un comportamento tossico o iracondo si fa il gesto delle corna sulla testa. Lo stesso significato lo si trasmette con l’espressione oni ni naru, ossia diventare un oni.

    L’oni in Giappone è talmente pregno di significato e importanza culturale che le maschere che li rappresentano sono tra le più iconiche.

    Le varie maschere del folklore giapponese

    maschere giapponesi

    Le maschere sono state sempre utilizzate nella cultura giapponese, principalmente per rappresentare personaggi teatrali, storici, spiriti del folklore o divinità.
    Non hanno solo una valenza negativa, ma anche spiritosa, buffa, come se assumessero i vari stati d’animo ed emozioni dell’uomo.

    Le maschere degli Oni

    maschera oni rosso
    maschera da oni del negozio Miyamoto Unosuke

    Per quanto riguarda gli oni la maschera più classica è di colore rosso con due corna ed un’espressione più o meno malvagia. Ne esistono però di vari tipi, come di colore blu, verde, con un corno solo, fino ad arrivare a trasformazioni anche molto forzate.

    La più classica nella cultura popolare moderna può essere accompagnata anche da un costume più completo, dove l’oni ha una carnagione rossa, capelli neri folti, brandisce una mazza e veste un pantalone/gonnella tigrato.
    L’evento in cui i giapponesi usano indossare la maschera da oni è il giorno del setsubun.

    Il giorno del setsubun: tiriamo i fagioli agli oni

    oni setsubun scuola

    Il 3 febbraio (in casi rarissimi il 2 od il 4) si celebra il giorno del setsubun, molto significativo in Giappone e che simbolizza il passaggio dall’inverno alla primavera (nell’antico calendario giapponese).
    Tra le varie usanze ed i vari rituali effettuati, probabilmente il più famoso è il mamemaki. Questa pratica consiste nel far indossare ad una persona della famiglia (ma anche del posto di lavoro, scuola, ecc.) una maschera da oni, per poi tiragli dei fagioli di soia essiccati al grido “oni wa soto, fuku wa uchi” (fuori lo spirito malvagio/demone! con noi la fortuna/le cose positive!). E’ una tradizione che oggi si contorna di gran divertimento ed ironia, allo scopo di allontanare le energie negative e far rimanere quelle positive.

    Differenza con la maschera di Hannya

    hannya maschera
    Maschera di Hannya di legno al museo nazionale di Tokyo, Ueno

    Potrebbe essere facile confondere le maschere degli oni con le maschere di Hannya, vista la presenza in entrambe di corna e di un espressione spaventosa. Hannya ha però un significato ed un origine completamente differente: è utilizzata nel teatro tradizionale Noh (e altri spettacoli) e rappresenta essenzialmente una donna divorata dalla gelosia che si è trasformata in demone.

    oni blu