Oltre al famosissimo cane Hachiko ed a raffigurazioni relative alla cultura pop, allo spettacolo e al mondo manga e anime, a Tokyo ci si può imbattere in alcune statue che ad un occidentale potrebbero sembrare poco significative, ma che ritraggono personaggi chiave della storia giapponese.

Ecco che vi elenco le 7 più importanti.

Kusunoki Masashige

Statua di Kusunoki Masashige  a Tokyo, samurai

Kusunoki Masashige (1294-1333) è il samurai simbolo della fedeltà e lealtà.
Vissuto durante l’epoca Kamakura, combatté dalla parte dell’Imperatore Go-Daigo per sconfiggere le forze dello shogunato di Kamakura durante la guerra Genko e restaurare il potere imperiale.

La sua fedeltà venne segnata nella storia del Giappone quando rimase fedele all’Imperatore Go-Daigo, che negli anni successivi aveva ormai perso influenza, popolarità e potere ed era sull’orlo della sconfitta, minacciato dal futuro shogun Ashikaga Takauji. Si schierò nella suicida battaglia di Minatogawa, dove perse la vita.

La sua statua, eretta nel 1900, è, chiaramente, situata nel perimetro che circonda il Palazzo Imperiale a Tokyo.


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Saigo Takamori

Statua di Saigo Takamori a Tokyo, samurai

Saigo Takamori è stato uno dei samurai più rappresentativi della storia del Giappone. Visse durante il periodo della ristorazione Meiji, di cambiamento e di apertura all’occidente. Nonostante all’inizio ebbe un ruolo chiave nell’abolizione del sistema feudale, successivamente si oppose fortemente a varie decisioni del governo riguardo all’occidentalizzazione del paese. Tornò da Tokyo a Kagoshima, nel feudo di Satsuma, la sua terra, e da lì diede inizio alla cosiddetta ribellione di Satsuma.

Instaurò un’accademia militare fondata sui tradizionali valori dei guerrieri giapponesi, opponendosi al resto del Giappone. Il suo movimento preoccupò il governo a tal punto che venne attaccato violentemente dall’esercito, in grandissima superiorità numerica, fino a subire un massacro totale.

La sua figura era diventata molto popolare, simbolo della resistenza del Giappone al cambiamento e dell’attaccamento ai valori tradizionali. A tal punto che sulla sua morte, di cui non si ha la certezza di come sia avvenuta, se tramite seppuku oppure no, sono nate varie leggende anche bizzarre.
Il film L’ultimo samurai è ispirato alla sua figura (Katsumoto) ed a questi eventi.

L’imperatore Mutsuhito perdonò ufficialmente Saigo Takamori anni dopo, ed in suo onore fu eretta questa stata nel parco di Ueno (1898).


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Omura Masujiro

Statua di Omura Masujiro a Tokyo, samurai

Omura Masujiro è stata una figura importantissima per quanto riguarda la potenza militare del Giappone. Fu grazie a lui che, ispirandosi al modello francese e modernizzando, si potè creare l’Esercito Imperiale Giapponese e permettere al paese di diventare una delle grandi potenze mondiali.

La sua statua è stata eretta nel 1893, la prima nella storia in stile occidentale, nel viale principale del Santuario Yasukuni, luogo sacro dedicato alle vittime di guerra giapponesi.


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Katsu Kaishu

Statua di Katsu Kaishu a Tokyo, samurai

Katsu Kaishu ha vissuto durante il periodo a cavallo della ristorazione Meiji. Grande studioso delle culture occidentali, è stato un personaggio chiave nel miglioramento della Marina Giapponese, che nella metà del diciannovesimo secolo era ancora molto arretrata rispetto a quella americana, ad esempio. Il rinnovamento e la modernizzazione della flotta fu anche un modo per dissuadere le potenze occidentali da un invasione del Giappone.

Quello per cui fu ricordato maggiormente però, e per il quale fu eretta una statua in suo onore nel 2003 (nel suo quartiere d’origine), fu il suo intervento per la negoziazione della pace alle porte di Tokyo durante la guerra civile a seguito degli inizi della ristorazione Meiji.
Nel Marzo del 1868, ad Edo (attuale Tokyo) si stavano per fronteggiare da una parte i conservatori favorevoli allo Shogunato e dall’altra i rivoluzionari che volevano il potere di nuovo nelle mani dell’imperatore e una rinnovazione del paese. I primi erano stati circondati dai secondi e si stava per arrivare ad una battaglia che avrebbe messo a rischio più di un milione di persone (gli abitanti della città).

Katsu Kaishu, che era schierato con i sostenitori dello Shogun, riuscì a trovare un accordo facendosi concedere la resa, evitando così l’inevitabile distruzione della città.


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Wake no Kiyomaru

Statua di Wake no Kiyomaru a Tokyo, samurai

Wake no Kiyomaro (733–799) fu una importante figura politica vissuta nel periodo Nara. E’ ricordato per aver bloccato l’ascesa come imperatore di Dokyo, un monaco che aveva acquisito grandissimo potere grazie ai favori dell’Imperatrice Koken e che puntava al trono.

Wake no Kiyomaro fu mandato a ricevere un messaggio divino al Santuario Usa riguardo alla successione dell’Imperatore. Tornò dichiarando che potevano diventare imperatori solamente i discendenti di sangue imperiale e quindi della dea Amaterasu.
Dokyo, che non lo era, si infuriò ed esiliò Wake no Kiyomaru, tagliandogli i tendini delle gambe. La protezione del Clan Fujiwara riuscì a farlo rimanere in vita, fino a quando dopo la morte dell’Imperatrice Koken salì al potere l’Imperatore Konin, che esiliò Dokyo e riammise Wake no Kiyomaro, facendolo diventare governatore della provincia di Bizen e ministro di stato. Successivamente divenne consigliere dell’Imperatore Kanmu, e fu su suo suggerimento che venne fondata la capitale nella zona di Kyoto (altrimenti Kyoto non sarebbe esistita).

La statua è del 1940, eretta in occasione dei festeggiamenti dei 2600 anni dalla fondazione del Giappone.


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Ota Dokan

Statua di Ota Dokan a Tokyo, nippori

Ota Dokan (1432-1486) è stato un samurai, comandante militare, poi monaco buddista e poeta vissuto nell’era Muromachi. E’ molto importante nella storia giapponese, e sono state erette numerose statue in tutta la nazione in suo omaggio. E’ anche ricordato per esser colui che ha costruito il Castello di Edo, attuale Palazzo Imperiale di Tokyo.

Questa statua è del 1989 e si trova nel quartiere di Nippori.


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Principe Kitashirakawa Yoshihisa

Statua principe kitashirakawa yoshihisa

Il principe Kitashirakawa Yoshihisa apparteneva ad un ramo secondario della famiglia imperiale (una delle famiglie che possono essere chiamate a sostituire quella principale in caso di impossibilità di successione).

Con il sorgere deidissidi e le guerre civili della restaurazione Meiji si dirisse al nord (Sendai), instaurando un’alleanza chiamata “Alleanza del Nord” e raggiungendo una posizione di pseudo-imperatore. Successivamente venne richiamato dall’imperatore Meiji al calmarsi della guerra.
Andò in Germania per studi militari, e quando tornò nel 1887 divenne generale nell’Esercito Imperiale Giapponese. Partecipò all’invasione del Taiwan, dove perse la vita a causa della malaria (voci dicono che fu assassinato), diventando il primo membro della famiglia imperiale della storia a morire fuori dal Giappone, ed il primo, nei tempi moderni, a morire in guerra. Fu eretto a kami (divinità giapponese shintoista) ed a lui sono stati dedicati la maggior parte dei santuari shintoisti giapponesi in Taiwan. Come divinità è custodito anche nel Santuario Yasukuni.


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