かき氷
Un dolce giapponese molto simile ad una granita, preparato con sciroppi a scelta, frutta, anko, matcha, latte condensato o altri vari ingredienti.
Viene servito solitamente d’estate e tra gli street food è molto popolare.

La micidiale arma di difesa contro il terribile caldo umido delle estati giapponesi.
Il punto di forza del kakigōri è la sua consistenza. E’ molto soffice, quasi come se fosse prodotto direttamente con la neve, ma è anche molto fitto, permettendo agli ingredienti utilizzati di non precipitare subito sul fondo.
Viene servito specialmente d’estate praticamente dappertutto; ciò lo rende un amatissimo street food eccezionale per combattere il caldo umido.
Può venire preparato in un infinità di modi e senza limitarsi al solo uso degli sciroppi. Pezzi di frutta, gelato, panna, matcha, kinako, anko, kuromitsu o addirittura mochi.
Un dolce con più di mille anni di storia.
Ha una storia antichissima: viene infatti citato già intorno all’anno 1000, nel libro conosciuto in italiano con il nome Note del guanciale.
A quei tempi veniva servito alle famiglie più ricche utilizzando i blocchi di ghiaccio conservato durante i mesi invernali.
L’apertura del primo negozio documentato di kakigōri risale al 1869 a Yokohama. Successivamente la sua popolarità si espanse per l’isola e divenne finalmente un dolce alla portata di tutti.
Lo zoologo e orientalista Edward Sylvester Morse, nel 1882 racconta di averlo provato durante la sua permanenza in Giappone.
Il segreto della tecnica che non grattuggia ma crea delle scaglie di ghiaccio.
Tradizionalmente il kakigōri veniva prodotto passando la lama di una spada su di un blocco di ghiaccio, ricavando varie scaglie finissime.
Oggi, nonostante esistano dei locali dove ancora si pratica questa tecnica, le macchine “affettatrici di ghiaccio” sono chiaramente più usate. Il blocco di ghiaccio viene posizionato e fatto girare mentre una lama inserita all’interno creerà le nostre scaglie.
Se volete provare il kakigōri mentre siete in Giappone ricordatevi questo simbolo (氷, ghiaccio) in basso. E’ la classica insegna che ogni posto che lo serve posizionerà all’esterno.
Quasi come l’indicazione di un oasi di freschezza per salvarsi dalle caldissime giornate estive.
