Con queste lezioni di giapponese a tavola voglio introdurvi ai modi ed ai termini usati per descrivere un piatto od un cibo.

Se state leggendo probabilmente starete studiando la lingua. Di conseguenza vi sarà capitato e/o vi capiterà di trascorrere del tempo con un giapponese in un ristorante o semplicemente mangiando qualche cosa insieme.

Come si descrive un cibo? Che espressioni si usano? Indipendentemente dal vostro livello ci sono delle sfumature che sarebbe utile capire il prima possibile.

In questa prima lezione vi introduco agli aggettivi per descrivere il gusto di un cibo e la sua temperatura.

I gusti (aggettivi)

  • Salatoshoppai – しょっぱい – 塩っぱい
  • Dolceamai – あまい – 甘い
  • Asprosuppai – すっぱい – 酸っぱい
  • Amaronigai – にがい – 苦い
  • Piccante, secco, forte (vedi sotto) – karai – からい – 辛い

Il significato di karai è piuttosto ampio. Oltre a denotare piccantezza, si usa per definire un forte sapore di zenzero, o anche di una forte caramella alla menta.
Inoltre l’aggettivo karai è utilizzato per identificare le bevande secche (non fruttate, diciamo), solitamente usando il termine karakuchi (からくち、辛口).
Nel mondo del nihonshu, il sakè giapponese, è molto importante la dicotomia tra dolce e secco, amakuchi e karakuchi (甘口 e 辛口).


Buono o no?

Buono, delizioso, squisito, gustoso

  • oishii – おいしい – 美味しい
  • umaiうまい – 旨い

Quando un alimento è buono solitamente si usa la famosa espressione oishii. Anche l’aggettivo umai viene spesso utilizzato.

La differenza? Sostanzialmente esprimono la stessa cosa, ma analizzandoli proprio con pignoleria, oishii è più elegante, umai è più diretto.

Non buono, cattivo, disgustoso, fa schifo

  • oishikunaiおいしくない – 美味しくない
  • mazui まずい – 不味い

Quando invece non ci aggrada il sapore di qualcosa, tendenzialmente si usa il termine oishikunai, il negativo di oishii. Mazui è un termine molto aggressivo e poco elegante, e potrebbe essere paragonato ad un disgustoso o un fa schifo.


Oishisō, 美味しそう

Questo termine è ripetuto tantissimo. Letteralmente si usa con qualcosa che appare buono visivamente, ma che ancora non si ha assaggiato. Tradurlo con “sembra buono” è un errore, dal momento assumerebbe una sfumatura un po’ negativa, come se si stesse dubitando della bontà. La migliore traduzione è “Che bell’aspetto” o “Ha un bell’aspetto”.


Temperatura: delucidazioni

Gli aggettivi usati per descrivere la temperatura di un cibo o di un liquido all’inizio potrebbero creare un po’ di confusione, specialmente per la loro valenza positiva o negativa in relazione al contesto.


  • Freddo tsumetai – つめたい – 冷たい

Nonostante per la temperatura ambientale si usi il termine samui, se stiamo descrivendo ad esempio un cibo o una bevanda dobbiamo usare la parola tsumetai.
In genere può avere una valenza sia positiva che negativa in relazione alla frase. Ad esempio per una bevanda fresca, ma anche per un alimento che si è freddato.


  • Caldoatatakai – あたたかい – 温かい(non 暖かい)
  • Bollente, scotta – atsui – あつい – 熱い(non 暑い, tantomeno 厚い)

Esistono due termini: atsui e atatakai. Si usa atsui quando si vuole far intendere che è un alimento è molto caldo, o che scotta, quindi ha una lieve valenza negativa, mentre atatakai, che ha una valenza nettamente positiva, quando un alimento è caldo al punto giusto, ben riscaldato.


  • Tiepido, non più freddo/caldonurui – ぬるい

Nurui ha la maggior parte delle volte una sfumatura negativa.
Viene usato ad esempio quando una bevanda che era positivamente fredda, con il tempo si è riscaldata (una birra, una bibita). E’ usato anche al contrario, ossia quando una bevanda positivamente calda si è freddata (un tè, un caffè).
Qualche volta però assume il significato di tiepido, come ad esempio per un tè o un sakè appositamente preparato non troppo caldo.


Fine prima lezione.

Termina qui la prima lezione. Vi aspettiamo per la seconda, dove andremo ad analizzare i sostantivi dei gusti, quando usarli rispetto agli aggettivi. Vi introdurrò anche ai vari modi di descrivere i cibi, come ad esempio croccante, acquoso ecc.