Come quando si deve trovare il giusto modo di dire IO, anche comprendere come si dice TU in giapponese è uno dei principali dilemmi per i principianti.
Inoltre, dal momento che rivolgersi all’interlocutore esprime maggiormente la posizione, il rispetto e la vicinanza che gli stai concedendo, questo argomento è sicuramente più complicato e delicato.
In questo articolo ve lo presento nel modo più sintetico possibile.
Anata あなた 貴方
Anata è il modo standard con cui viene insegnato nei libri il tu in giapponese. Per questo motivo è molto diffuso tra gli stranieri, ma al contrario è usato pochissimo dai giapponesi (ancora di meno dagli uomini).
Se si conosce il nome è molto più corretto utilizzare quello, ed in ogni caso anata non va usato assolutamente con le persone di più alto livello del nostro. Spesso le mogli utilizzano anata per chiamarci il proprio marito al posto del suo nome.
Quando non si conosce nulla dell’interlocutore invece, ad esempio per strada, si utilizzano termini come:
- ojisan (signore più grande di età)
- obasan (signora più grande di età)
- oneesan (ragazza più o meno giovane)
- oniisan (ragazzo più o meno giovane)
Omae お前
Un po’ come ore, anche il giusto utilizzo di omae crea molta confusione. Tra amici, come compagni di scuola o colleghi sul tuo stesso piano e circolo sociale, utilizzare omae è concesso ma bisogna dire che è un modo molto diretto e abbastanza duro. Non sempre è considerabile maleducato (quando si sta in confidenza), fattostà che molte persone tendono ad evitarlo. Spesso è accostato ad un litigio, quando si vuole sfidare anche moralmente la persona che si ha di fronte.
Era in passato un classico modo per chiamare la propria moglie, mentre lei a sua volta doveva utilizzare termini più gentili come anata. Usandolo con uno sconosciuto è sicuramente maleducato.
Bisogna ricordarsi che nel giapponese quando si sta rimproverando, litigando od offendendo, più che utilizzare parolacce, si cambia il modo ed il tono di parlare. Una persona che con te ha sempre usato un modo più cortese per appellarti, può cambiare e utilizzare omae durante una situazione poco gradevole.
Kimi 君
Questo termine, un po’ come anata, viene tradotto come tu in giapponese nella didattica ma è allo stesso modo diffuso molto poco. E’ utilizzato più che altro da chi ha un rango superiore verso il sottoposto in certi casi, oppure da un insegnante allo studente, dagli adulti ai bambini. Trasmette affetto, ed in ogni caso non è diretto e duro come omae.
Romanticamente in una coppia può essere molto usato, specialmente dai ragazzi verso le ragazze.
Cognome (o nome) + san さん
Il modo più tranquillo per chiamare una persona è utilizzando il suo nome o cognome + il suffisso san. Di norma va con il cognome, dal momento che in Giappone questo è molto più usato anche in contesti più leggeri; si può anche utilizzare con il nome proprio, ma per quello sta a voi capire come preferisce esser chiamato l’interlocutore.
Nome + chan ちゃん
Principalmente è riservato alle ragazze. E’ un modo carino, quasi un vezzeggiativo, di conseguenza ci si può chiamare anche un ragazzo (trasmette affetto). Viene di norma aggiunto al nome proprio, spesso abbreviato; qualcuno lo usa anche con il cognome.
Nome + nulla
Chiamare una persona utilizzando il suo nome proprio si usa, ma ovviamente solo se siete in confidenza.
Cognome + sama 様 さま
In ambito lavorativo, con i clienti o in situazioni professionali, al cognome viene aggiunto il suffiso sama. Il diffusissimo okyaku-sama è una specie di “signor cliente”, quando appunto non ne si conosce il nome.
Nome + kun くん
Si utilizza per rivolgersi ai maschi come bambini o ragazzi giovani.
Modi molto irrispettosi
Esistono anche dei modi molto aggressivi, irrispettosi, paragonabili ad un insulto.
E’ giusto farveli presente, almeno in caso ve li dicano potete capire in che situazione state.
- Temee てめえ: un classico modo molto rude per chiamare l’interlocutore. E’ poco diffuso dal momento che in Giappone si tende a rimanere educati anche in situazioni spiacevoli, ma in caso di litigio vi può capitare sentirlo.
- Kisama きさま: a differenza di temee, kisama appare praticamente solo nei film e nei manga. E’ un altro modo aggressivo per rivolgersi ad un avversario, spesso mostrando forte rabbia.
Conclusioni
Per concludere il consiglio che vi devo dare è quello di ricordarsi il prima possibile il nome delle persone con cui avrete a che fare. Così facendo potete usarlo con il san senza problemi, siano esse di più alto o di più basso status del vostro.
Ricordatevi poi che nella lingua giapponese è possibile anche omettere il nome od il tu dalla maggior parte delle frasi in caso vi troviate in difficoltà.